Il cacciatore di Spettri

« Older   Newer »
  Share  
-Andri-
view post Posted on 1/4/2011, 10:39




"Cari ascoltatori, è Tony Weldon che vi parla. Siete all'ascolto della terza puntata di 'Caccia ai Fantasmi'. Speriamo che abbia più successo delle altre due. Abbiamo fatto tutti i preparativi, e ora tocca ai fantasmi. Stasera, il mio collega è il Professor Mignon di Parigi. E' il più celebre investigatore di fenomeni psichici di tutto il mondo, e io sono molto orgoglioso di collaborare con lui.
Siamo in una casa georgiana a tre piani, poco distante da Londra. L'abbiamo scelta per la ragione seguente. Fin da quando è stata costruita, ha fatto registrare trenta suicidi, avvenuti all'interno della casa e all'esterno, e ce ne sarebbero potuti essere anche di più. Solo nel 1893 ce ne sono stati otto.
Il suo costruttore e primo inquilino fu un ricco mercante e, a quanto pare, un brutto tipo: goloso, bevitore e altre cose del genere, compreso un cattivo marito. Sua moglie sopportò le sue crudeltà e le sue infedeltà fin quando potè, poi si impiccò nel guardaroba, annesso alla grande camera da letto del secondo piano, dando così inizio a una terribile serie di suicidi.
Ho usato l'espressione 'suicidi avvenuti all'interno della casa e all'esterno', perchè qualcuno si è impiccato e qualcuno si è sparato, ma non meno di nove persone hanno fatto una cosa molto strana. Durante la notte si sono alzati dal letto e si sono andati a gettare nel fiume che scorre oltre il giardino, a qualche centinaio di metri di distanza. L'ultimo è stato visto suicidarsi in questo modo all'alba di una giornata autunnale. E' stato visto correre a precipizio ed è stato udito gridare, come se qualcuno corresse al suo fianco.
Il proprietario mi ha detto che la gente non vuole vivere in questa casa e che nessuna agenzia immobiliare se ne occupa più. Lui stesso non vuole abitarvi, e per dei buoni motivi, come ha dichiarato. non vuole dirci quali siano questi motivi; vuole che non ci formiamo alcun pregiudizio sull'argomento, per così dire. E dichiara, inoltre, che se il verdetto del Professore sarà sfavorevole, abbatterà la casa e la ricostruirà. E' comprensibile, perchè questa casa sembra meritarsi il nome di 'Trappola mortale'.
Beh, quest'introduzione mi pare sufficiente. Penso di avervi convinto che la faccenda merita certamente di essere investigata. Ma non possiamo garantirvi la partecipazione dei fantasmi, che hanno l'imbarazzante abitudine di prendersi una serata libera in occasioni del genere.
Ed ora entriamo nel vivo della questione. Sono seduto a un tavolo di legno lucido, che si trova quasi al centro del salotto, a pianterreno. Il resto dei mobili è ricoperto da fodere bianche. Le pareti sono rivestite di pannelli di quercia. La luce elettrica è stata spenta in tutta la casa; perciò l'illuminazione di questa stanza consiste in una fioca lampadina. Resterò qui con il microfono, mentre il Professore girerà per la casa in cerca dei fantasmi. Non avrà con sè un microfono, in quanto ne sarebbe disturbato; infatti ha l'abitudine, così dice, di parlare tra sè nello svolgimento di questo tipo di indagini. Ritornerà da me, non appena avrà qualcosa da riferire.
E' tutto chiaro? Bene, allora, cedo la parola al Professore, che vuole dirvi alcune cose prima di intraprendere le ricerche. Posso affermare che parla inglese molto meglio di me. A voi, Professor Mignon."
"Signore e signori, sono il Professor Mignon. Questa casa, senza alcun dubbio, è impregnata di male. E' qualcosa che colpisce profondamente. Questa casa è cattiva, cattiva, cattiva! E' inzuppata nel male ed esala il fetore del suo passato malvagio. Deve essere abbattuta, ve l'assicuro. Non penso che quest'atmosfera colpisca il mio amico, signor Weldon, nello stesso modo: ma lui non è sensitivo, non è medianico come me.
Stiamo per vedere dei fantasmi, degli spiriti? Ah, questo non si può dire! Ma sono qui e sono cattivi; questo è certo. Sento la loro presenza. Forse sono pericolosi. Lo saprò subito. Tra poco comincerò le mie ricerche solo con una torcia elettrica che mi mostrerà la strada. Ben presto sarò di ritorno e vi dirò che cosa ho visto, oppure che cosa ho avvertito e forse sofferto. Ma ricordate: noi non possiamo evocare gli spiriti degli Inferi, ma verranno quando li chiameremo? Vedremo."
"Bene, ascoltatori, sono certo che, se qualcuno può riuscirvi, questi è proprio il Professore. Dovete aver trovato le poche parole che vi ha detto molto più efficaci di tutto quello che vi ho detto io. Era un esperto che parlava del proprio campo. Per quanto mi riguarda, su di me, solo qui in questa stanza silenziosa, non hanno avuto un effetto rassicurante. In effetti, non è del tutto esatto che questo posto non abbia alcun effetto su di me. Ad ogni modo, non lo considero un posto allegro. Potete esserne certi. Forse non sono sensitivo, ma ho certamente la sensazione che non ci vogliono in questa casa, che ce l'hanno con noi e vorrebbero vederci andare via. Altrimenti! Ho avuto questa sensazione, non appena ho messo piede in questa casa. Mi è sembrato di dover varcare un muro di ostilità. Non ci sto prendendo in giro nè cerco di alimentare le vostre speranze.
E' molto tranquilla questa casa, miei cari ascoltatori. Ho dato un'occhiata alla stanza. La lampadina forma delle strane ombre. Ce n'è una molto strana sulla parete che è accanto alla porta, ma ora capisco che deve essere l'ombra di una grande libreria Adams. Lo so, perchè ho guardato sotto le fodere, quando sono entrato per la prima volta in questa stanza. E' un pezzo molto bello.
E' strano pensare che tutti voi mi ascoltiate. Non avrei nulla di cui preoccuparmi, se qualcuno di voi mi facesse compagnia. Il proprietario della casa ci ha detto che avremmo sentito probabilmente ratti e topi correre dietro i rivestimenti di legno. In questo momento li sento. Devono essere dei topi molto grossi, a giudicare dal rumore. Penso che perfino voi riusciate a sentirli.
Bene, che cos'altro c'è da dirvi? Non molto, tranne che nella stanza c'è un pipistrello. Penso che debba essere un pipistrello e non un uccello. Non l'ho visto effettivamente: ho visto solo la sua ombra riflettersi sul muro, e poi mi è volato davanti alla faccia. Non so molto dei pipistrelli, ma pensavo che cadessero in letargo d'inverno. Questo qui deve soffrire d'insonnia. Ah, è di nuovo qui. Mi ha sfiorato. Ora sento il Professore muoversi nella stanza di sopra. Non penso che voi possiate sentirlo; fate un tentativo. Ora ascoltate attentamente.
Avete sentito? Deve aver sbattuto contro una sedia o qualcosa del genere... una sedia pesante, a giudicare dal rumore. Mi chiedo se stia avendo fortuna. Ah, c'è di nuovo quel pipistrello. Ogni volta che passa, mi sfiora il viso con le ali. Sono puzzolenti, i pipistrelli. Non penso che si lavino abbastanza spesso. Questo qui puzza di marcio. Mi chiedo cosa abbia urtato il Professore, perchè vedo che sul soffitto si stia formando una macchiolina. Forse un vaso da fiori o qualcosa del genere.
Ehi! Avete sentito questo schianto? Penso che l'abbiate sentito. Deve essere stato uno scricchiolio dei pannelli di quercia, ma era forte quasi da sfondare i timpani. Qualcosa mi è passato tra i piedi, un topo forse. I topi mi hanno sempre disgustato. A molta gente fanno lo stesso effetto, naturalmente. Quella macchia sul soffitto si è allargata. Penso che mi avvicinerò alla porta e chiederò al Professore se va tutto bene. Penso che voi mi sentirete gridare e sentirete la sua risposta.
Professore! Professore!
Beh, non ha risposto. Credo che sia un po' sordo. Ma sono sicuro che va tutto bene. Non tenterò di nuovo, perchè so che non vuole essere disturbato durante le sue ricerche. Mi risiederò per qualche minuto. Temo che sia piuttosto noioso per voi, per me no, ma ora... il Professore ha tossito. Avete sentito questa tosse, ascoltatori, una tosse spessa e gutturale? Sembrava provenire da... mi chiedo se il Professore sia sceso al pianterreno senza far rumore e ora si stia prendendo gioco di me. Vi dico la verità, miei cari ascoltatori, questo posto comincia a innervosirmi. Non ci abiterei per tutto l'oro del mondo. Và via, bestiaccia! Quel pipistrello! Puh! Quanto puzza! Ora ascoltate attentamente.
Sentite i topi? Stanno giocando a rugby, a giudicare dal rumore. Mi chiedo se li sentite. Sarei veramente molto contento di uscire da questo posto. Riesco a capire perchè la gente si uccide in questa casa. Si dicono: dopotutto che senso ha la vita? Si lavora, ci si preoccupa, si diventa vecchi e si vedono morire gli amici. Facciamola finita nel fiume! Riuscite ad immaginarlo?
Non sono molto allegro, non è vero? E' questa casa maledetta. Gli altri due posti che abbiamo visitato non mi hanno preoccupato nemmeno un po', ma questo... Mi chiedo che cosa faccia il Professore, oltre che tossire. Non riesco a spiegarmi questa tosse, perchè... Và via, bestiaccia! Quel pipistrello sarà la mia morte! La mia morte! La mia morte!
Sono felice di avere voi con cui parlare, cari ascoltatori, ma vorrei che mi poteste rispondere. Comincia a darmi fastidio il suono della mia voce. Dopo un po' che si parla da soli in una stanza, si cominciano ad immaginare un mucchio di cose. L'avete mai notato? Si inizia ad immaginare che qualcuno risponda. Ecco!
No, certamente non l'avete sentito, perchè non era qui, naturalmente. Era solo nella mia testa. Soggettivo, questa è la parola giusta. Questa è la parola giusta. E' molto strano. Ero io che ridevo, naturalmente. Dico troppo spesso 'Naturalmente'. Naturalmente sono stato io a ridere. Bene, miei cari ascoltatori, temo che tutto ciò sia terribilmente noioso per voi. Non per me, però, non per me! Nessun fantasma fino ad ora, a meno che il Professore non sia più fortunato.
Ecco! Avete sentito! Che scricchiolio hanno fatto i pannelli di quercia! Beh, miei cari ascoltatori, dovete averlo sentito. Ah! Ah! Professore! Professore! Uff, è un'eco!
Ora, ascoltatori, smetterò di parlare per un attimo. Spero che non vi dispiaccia. Vediamo se riusciamo a sentire qualcosa...
Avete sentito? Non sono proprio sicuro di cosa fosse. Non sono sicuro. Mi chiedo se avete sentito. La casa ha tremato lievemente e le finestre hanno sbatacchiato. Non faremo nessun'altra prova. Continuerò a parlare. Mi chiedo quanto a lungo si possa sopportare l'atmosfera di questo posto. Di certo, ha la tendenza a deprimere.
Accidenti, quella macchia si è allargata. Quella sul soffitto. Comincia a gocciolare, a formare bollicine. Tra poco cominceranno a gocciolare. Bolle colorate, a quanto pare. Mi chiedo se il Professore stia bene. Forse si è sparato in un guardaroba o qualcosa del genere e i guardaroba di questa casa non sono particolarmente... beh, avete capito? Ora giurerei che un'ombra si è mossa. No, non penso che sposterò la lampada. Le ombre formano strani disegni, dovreste averlo notato. Questa potrebbe essere l'ombra di un corpo di un corpo disteso con la faccia a terra e le braccia spalancate. Sono allegro, vero? Un mio zio si è avvelenato con il gas. Beh, non so perchè ve l'abbia detto. Non è nel copione.
Professore! Professore!
Dov'è quel vecchio maledetto! Sicuramente consiglierò al proprietario di far abbattere questa casa. Glielo consiglierò molto seriamente. Devo salire al piano di sopra a vedere che cosa è accaduto al Professore. Beh, vi stavo raccontando dello zio...
Sapete, miei cari ascoltatori, credo veramente che impazzirei, se rimanessi qui a lungo. E' meglio andarsene, ad ogni modo, e presto, presto, presto. E' terribile, è pesante! Logora! E' proprio così: quest'atmosfera logora. Lo capisco proprio bene: beh, non lo ripeterò. Temo che sia terribilmente noioso per voi, cari ascoltatori. Io spegnerei la radio, se fossi in voi.
La spegnerei! Che cosa danno sull'altro programma? Spegnete la radio! Beh, che cosa vi avevo detto! Che la macchia avrebbe cominciato a sgocciolare gocce, sgocciolare gocce, sgocciolare gocce! Voglio acchiapparne una con la mano...
Professore! Professore! Professore! Ora sto salendo le scale! Quale stanza sarà? A sinistra o a destra? Sinistra, destra, sinistra, destra: sinistra. Entro.
Beh, signori, buona sera! Che cosa avete fatto al Professore? So che è morto. Vedete il sangue sulla mia mano? Che cosa gli avete fatto? Parlate! Che cosa gli avete fatto? Volete che canti? Tra-la-la.
Spegnete la radio, stupidi!
Beh, è veramente buffo. Ah! Ah! Ah! Ah! Sentite come rido, cari ascoltatori.
Spegnete la radio, stupidi!
Non può essere il Professore. Non aveva la barba rossa! Non vi affollate intorno a me, vi ho detto! Che cosa volete che faccia? Volete che vada al fiume, non è vero? Ah! Ah! Ora? Verrete con me? Andiamo, allora! Al fiume! Al fiume!"

image
 
Top
0 replies since 1/4/2011, 10:39   90 views
  Share